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La Ue ci fa i conti in tasca e li trova peggiorati. Stamattina si decide su Siri. Clamorosa rimonta del Liverpool
Clamoroso
L”export del Made in Italy a febbraio è aumentato del 3,4 per cento rispetto allo stesso mese del 2018. Come osserva la Sace (che assicura le nostre imprrese all’estero) «si tratta di un segnale positivo, in considerazione della congiuntura europea e internazionale, in rallentamento rispetto all’anno precedente». Settori che tirano: più 7,8 per cento food; più 6,5 moda e abbigliamento; più 4,1 meccanica strumentale [Stefanini, Foglio].
In prima pagina
● La Ue ci fa i conti in tasca e li trova peggiorati rispetto a febbraio. Dice, fra l’altro, che l’Iva va aumentata, che il debito schizzerà al 133,7% quest’anno e al 135,2% l’anno prossimo. ● Stamattina si decide su Siri, Salvini annuncia che, se si andrà a votare, la Lega si esprimerà contro le dimissioni. In nessun caso - assicura - ci sarà la crisi di governo. ● Clamorosa rimonta del Liverpool, che rimonta tre gol al Barcellona, vince 4 a 0 e va in finale. ● Antonio Conte dice no alla Roma. ● La Raggi assume 816 persone e affronta le contestazioni di CasaPound a Casal Bruciato: gli abitanti del quartiere - estrema periferia capitolina - non vogliono che certi appartamenti siano assegnati a dei rom. ● L’editore di Altaforte denunciato, il Museo di Auschwitz diserterà Torino, le polemiche per la presenza dell’editore fascista AltaForte continuano. ● Battisti potrebbe uscire di galera prima del previsto: c’è un impegno firmato dall’ex ministro della Giustizia, Orlando (Pd). ● Arresti per tangenti in Lombardia e Piemonte. Coinvolti amministratori pubblici e imprenditori. ● Corruzione (secondo i giudici) anche in Calabria: indagati Oliverio e Occhiuto. ● Figuraccia dell’orchestra al San Carlo di Napoli. Per salutare il re di Spagna Felipe VI viene suonata la versione franchista dell’inno nazionale. Il sovrano fa finta di niente, Mattarella si scusa. ● A Torino e a Parma circoleranno tra poco le auto che si guidano da sole.
Brexit
«Un nuovo referendum su Brexit sembra più probabile. La premier Theresa May, finora fermamente contraria all’idea, starebbe contemplando la possibilità di un secondo voto, secondo voci attendibili ma non confermate ufficialmente.
La premier avrebbe chiesto ai suoi collaboratori di definire le modalità di un secondo referendum che darebbe agli elettori una scelta fra tre opzioni: approvare l’accordo proposto, uscire senza un’intesa oppure annullare Brexit e restare nell’Unione Europea. L’idea sarebbe di procedere con il voto solo se le trattative tra Tories e Labour non avranno esito positivo e se il Parlamento si esprimerà a favore» [Degli Innocenti, Sole].
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