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 2019  febbraio 04 Lunedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Maria Elisabetta Alberti Casellati
Il Presidente della Camera è Roberto Fico
Il Presidente del Consiglio è Giuseppe Conte
Il Ministro dell’ Interno è Matteo Salvini
Il Ministro degli Affari Esteri è Enzo Moavero Milanesi
Il Ministro del Lavoro, Welfare e sviluppo è Luigi Di Maio
Il Ministro della Giustizia è Alfonso Bonafede
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giovanni Tria
Il Ministro delle Politiche comunitarie è Paolo Savona
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Marco Bussetti
Il Ministro della Difesa è Elisabetta Trenta
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Danilo Toninelli
Il Ministro della Salute è Giulia Grillo
Il Ministro per la Famiglia e disabilità è Lorenzo Fontana
Il Ministro per il Sud è Barbara Lezzi
Il Ministro degli Affari Regionali e Autonomie è Erika Stefani
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Alberto Bonisoli
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Gian Marco Centinaio
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Sergio Costa
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Giulia Bongiorno
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Riccardo Fraccaro
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Michael Manley

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Donald Trump
Il Presidente del Federal Reserve System è Jerome Powell
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Theresa May
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Emmanuel Macron
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Édouard Philippe
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Pedro Sanchez
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Ram Nath Kovind
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

La fame del Venezuela. Il bambino abbandonato dalla mamma. Come far scappare la regina Elisabetta

Canasta
Canasta básica, in venezuelano, è «lo scatolone venduto mensilmente dal governo a prezzi calmierati con dentro i beni essenziali calcolati per una famiglia media (quattro persone): un chilo di farina, uno di zucchero, carne in scatola, tonno in scatola, riso, cereali, spaghetti, olio di mais e maionese». Lo scatolone viene consegnato solo a chi è iscritto al Clap (Comités Locales de Abastecimiento y Producción), metodo sicuro per tenere sotto controllo il cosiddetto popolo (chi vota per il regime mangia di più). La provvista contenuta nella Canasta básica non dura in genere più di quindici giorni ed è quindi necessario, a metà mese, ricorrere al supermercato. Qui però, a fronte di pensioni e stipendi minimi da 19 mila bolívares, un chilo di formaggio sta a 13mila bolívares, un cartone da sei uova a 5mila, un pezzo di carne, mediamente, ancora a 13mila. «Per i 13mila bolívares della carne servirebbero, nella migliore delle ipotesi, 65 banconote (il taglio più grande in giro è da 200). Ma di banconote non ce ne sono abbastanza. Il governo dunque carica quello che può su una carta di debito, ma il Paese – in crisi di produzione, di importazione e di lavoro – non riesce più a reperire nemmeno la plastica per fare queste carte». Mancando del tutto i medicinali, le farmacie si sono ridotte a vendere patatine fritte e ricariche telefoniche. I venezuelani dichiarano di aver perso negli ultimi due anni, mediamente, 11 chili a testa [Mensurati, Rep].

Bambino solo in strada, «la mamma non mi vuole più»
« Era lo scorso 23 dicembre. Camminava lungo una strada provinciale con addosso soltanto un maglioncino di lana, e quando i vigili gli hanno chiesto cosa stesse facendo ha risposto che “la mamma non mi vuole più, così sto cercando i miei parenti”. È successo nei dintorni di Carmagnola (Torino). Il piccolo protagonista di questa vicenda è un bimbo di 8 anni, che ora è stato affidato a una comunità. Il tribunale per i minori di Torino si occuperà del caso. La polizia municipale di Carmagnola ha rintracciato la mamma del bambino, una trentottenne rom bosniaca che vive in un campo nomadi a Chieri (Torino), a circa 25 km di distanza. La donna ha confermato di non volere accogliere il figlio nella roulotte, che condivide con un nuovo compagno, e ha spiegato che il bimbo vive da tempo con i nonni. Gli agenti stanno verificando le sue affermazioni. Nel frattempo hanno presentato una denuncia per abbandono di minore. “Una storia da spezzare il cuore”, il commento di Ivana Gaveglio, sindaco di Carmagnola. “Il bambino - spiega Gaveglio, eletta per il centrodestra - ora è in una casa protetta. È diventato un pò la mascotte di tutti e, in particolare, della polizia municipale. Si è interessata la Caritas e c’è stata una gara a procurargli abiti e cose di prima necessità. Lui sta bene, è tranquillo, è tenerissimo. Ma il suo percorso di vita è in salita. L’importante sarà dotarlo degli strumenti per affrontarlo”» [Mess].

Hard Brexit, il piano per salvare la Regina
In vista di un’ormai possibile hard Brexit, le autorità britanniche hanno preparato misure d’emergenza per la famiglia reale. Se dovessero scoppiare rivolte a Londra, la Regina Elisabetta e i familiari sarebbero trasferiti in luoghi sicuri. Il piano chiamato Operation Candid, risalente al 1962, era pensato originariamente in caso di attacco nucleare dell’Unione Sovietica.
La paura del caos Brexit ha portato la Nissan a decidere di non produrre più a Sunderland il suo suv X-Trail, che ora sarà realizzato in Giappone. «Nel referendum del 2016, Sunderland votò a grande maggioranza, 61 a 39 per cento, per la Brexit. Un orientamento appoggiato anche dalla base operaia e laburista dei lavoratori dello stabilimento della Nissan. La Ue era stata presentata come il capro espiatorio per l’arretratezza economica del nord dell’Inghilterra rispetto al sud del paese e per i tagli all’assistenza pubblica nei lunghi anni di austerità seguiti alla crisi finanziaria del 2008. Adesso forse gli operai laburisti di Sunderland cominceranno ad accorgersi del loro errore» [Franceschini, Rep].

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