Corriere della Sera, 20 aprile 2018
Il Quirinale congela la spesa dello Stato: fondi uguali al 2007
ROMA Sergio Mattarella ha deciso di mantenere ferma per il 2018 e anche per il biennio 2019-2020 lo stanziamento per il Quirinale a carico del bilancio dello Stato. La dotazione annuale resta di 224 milioni di euro. È così dal 2015, mentre negli anni precedenti era stata leggermente superiore, con un picco di 231,2 milioni nel 2009. I 224 milioni rappresentano la stessa dotazione del 2007, sottolinea la relazione illustrativa del bilancio di previsione 2018 della presidenza della Repubblica. Il che significa che lo stanziamento ha subito, «in termini reali, una costante riduzione». Tenendo cioè conto dell’inflazione è come se la dotazione 2018 fosse inferiore del 14,2% rispetto a quella del 2007, si legge. E questo nonostante ci sia stato «un incremento delle attività svolte» dal Quirinale. Il contenimento del fabbisogno è avvenuto anche grazie a un «processo di radicale riforma e innovazione dell’azione amministrativa», si afferma.
Le entrate di competenza per il 2018, che comprendono anche l’avanzo di amministrazione,sono quantificate in 271,7 milioni. Ai quali corrispondono altrettante uscite (anche qui comprensive della «quota di avanzo di amministrazione da destinare ad esigenze future»). Le spese effettive ammontano a 241,4 milioni, in aumento dell’1,4% rispetto al 2017, «in larga parte», dice la relazione, per la maggiore spesa pensionistica «in ragione del fisiologico aumento del numero» di pensionati. Il maggior capitolo di spesa del Quirinale riguarda le retribuzioni del personale, che assorbono la metà (50,95%) della spesa effettiva. Alla fine del 2020 le uscite per i dipendenti sono previste in lieve calo, dai 121,2 milioni del 2017 a 120,4 milioni. «Producono effetti permanenti di notevole risparmio» il tetto agli stipendi di 240 mila euro lordi e il divieto di cumulo. Lo scorso febbraio sono stati assunti dopo concorso 13 funzionari. Al secondo posto per voci di spesa le pensioni degli ex dipendenti, alle quali va il 39,59% delle uscite. All’acquisto di beni e servizi è destinato l’8,83% della spesa contro l’8,87% del 2017. «Si può quindi affermare che il Segretariato generale fa fronte agli accresciuti impegni istituzionali e amministrativi a risorse invariate».
Per volere del presidente della Repubblica sono aumentate le iniziative di apertura al pubblico del Quirinale e della tenuta di Castelporziano con programmi di accoglienza dedicati a disabili ed anziani. I proventi degli ingressi dei visitatori del Quirinale ammontano a 160 mila euro annui, che «contribuiscono in parte alla copertura dei relativi oneri». Tra i vari piani di manutenzione ordinaria e straordinaria necessari al Quirinale (sculture, fontane dei giardini, quadri, arazzi), sono «in corso le prescritte verifiche di vulnerabilità sismica del Palazzo principale per la definizione di un piano di interventi di miglioramento sismico». Infine, il 2 giugno sarà inaugurato il Portale storico della presidenza della Repubblica : cittadini e studiosi potranno così accedere liberamente all’archivio storico in formato digitale.