Corriere della Sera, 3 novembre 2017
La cura con i metodi naturali, ossia: le illusioni sul diabete
Certe volte arrivano nella casella di posta elettronica messaggi in cui si magnificano i risultati di misteriose cure anti-diabete (tenute segrete dalla lobby dei medici per incassare profitti con i farmaci), oppure email in cui si spiega che si può guarire dal diabete con una dieta speciale (anche questa taciuta perché aziende farmaceutiche e dottori possano continuare a lucrare).
Ma se in questi messaggi, spesso pure un po’ sgrammaticati, è facile riconoscere l’impronta delle fake news, in alcuni casi le informazioni scorrette arrivano in maniera molto più subdola, presentandosi con tutti i crismi della “verità”. I pazienti a volte ci credono e i guai sono dietro l’angolo: per questo la Società Italiana di Diabetologia (SID) ha di recente richiamato l’attenzione sulle tante false notizie in circolazione sul web, invitando i diabetici a chiedere sempre conferma ai medici di quanto trovato online.
Qualche tempo fa, per esempio, furoreggiava il DiaRemedium, cerotto basato su principi della medicina cinese decantato come la soluzione definitiva contro la glicemia alta: i blog erano pieni di domande, in tanti hanno acquistato il prodotto, fiduciosi. L’equivoco in parte nasceva dalla quasi concomitanza con la pubblicazione di lavori scientifici in cui si sperimentavano cerotti in grado di misurare la glicemia e contemporaneamente erogare insulina, testati però solo su animali e ben lontani dall’arrivo all’uso sull’uomo; il risveglio è stato amaro per molti, come si capisce scorrendo la pagina Facebook dedicata a DiaRemedium, grondante della delusione di chi ha speso decine di euro per trovarsi al punto di partenza o peggio.
Non è stato l’unico caso e su alcuni temi specifici le fake news furoreggiano, come spiega Giorgio Sesti, presidente Sid: «È il caso delle diete miracolose: in tanti sono stati tentati da un’alimentazione iperproteica, che però ai diabetici fa male perché affatica i reni e aumenta il rischio di chetoacidosi metabolica, pericolosa complicanza dovuta alla presenza nel sangue di tanti corpi chetonici (che si verifica quando l’organismo non riesce a usare il glucosio a causa dell’assenza o dell’inefficacia dell’insulina, e allora utilizza al suo posto i grassi ndr ). Altre notizie false molto diffuse, non sostenute da alcuno studio scientifico, riguardano nutraceutici, composti “naturali” spacciati come anti-diabetici o addirittura come possibili sostituti dell’insulina, ormone salvavita per i 300mila italiani con diabete di tipo 1 e terapia indispensabile anche per 800mila diabetici di tipo 2 in scompenso metabolico. Farne a meno significa andare incontro a danni certi, o peggio», conclude Sesti.
Le cure alternative che promettono di poter dire addio all’insulina sono parecchie – perché liberarsi dalle iniezioni sarebbe il sogno di molti – ma provarle è a dir poco rischioso come conferma Domenico Mannino, presidente dell’Associazione Medici Diabetologi (Amd): «Sono tutte un’illusione e purtroppo hanno anche portato alla morte alcuni bimbi cui i genitori avevano interrotto la somministrazione di ormone. A volte i pazienti sono convinti di poter fare del tutto a meno di farmaci e medici: idee pericolose alimentate da teorie complottiste o dal mito dilagante delle terapie “naturali”».
Un mito, appunto, perché naturale non significa sicuro; molti farmaci antidiabetici, peraltro, derivano da sostanze che si trovano in natura, modificate per funzionare meglio e dare meno effetti collaterali.
E se non prendere l’insulina per una persona con diabete di tipo 1 può significare il coma e la morte, abbandonare i farmaci per non meglio precisati rimedi alternativi può fare parecchio male anche ai diabetici di tipo 2 che non dipendono dalla continua somministrazione di ormone.
«Capita spesso che i pazienti arrivino dal medico perché sono peggiorati dopo aver sospeso la terapia ed essersi affidati ai rimedi più disparati – aggiunge Sesti —. Purtroppo ogni giorno trascorso con la glicemia fuori dai limiti crea danni: il tempo passato con un controllo metabolico non ottimale, che siano mesi o anni, innesca processi biologici irreversibili. Il fardello di lesioni da glicemia alta si accumula sulle arterie e non si cancella, neppure tornando a una terapia adeguata». Meglio quindi non credere alle sirene di cure facili o risolutive, il diabete è una malattia con cui si può convivere ma da cui non si guarisce.
Ma come difendersi dalle bufale? «Informandosi solo presso il medico di medicina generale o il diabetologo, che possono rispondere in maniera competente a tutte le domande – raccomanda Mannino —. Bisogna poi saper dare la giusta importanza, e spesso ridimensionare, notizie e consigli che arrivano da parenti, amici e conoscenti e soprattutto diffidare sempre da chi promette cure facili e miracolose. Le fake news più grossolane spesso si sgonfiano da sole nel giro di poco tempo, ma occorre fare sempre molta attenzione a tutto ciò che si legge in rete (e non solo)».