Il Sole 24 Ore, 25 ottobre 2017
Di scissione in scissione il bitcoin si fa in tre
Si fa presto a dire bitcoin. All’inizio e per otto anni ce n’è stato uno solo. Poi quest’anno la community della criptovaluta ha dato vita a polemiche interne risolte in scissioni. Una prima “hard fork” si è verificata ad agosto dando vita a bitcoin cash, con un software per rendere più rapide le transazioni. Ed è stata assorbita senza scossoni. Ora si avvicina la seconda che farà nascere il bitcoin gold: l’obiettivo è riscoprire lo spirito originario della decentralizzazione, con un protocollo che facilita l’attività di chi cerca in rete pepite digitali, diventata onerosa e monopolio di grandi miners, per lo più in Asia. Al sopraggiungere del blocco numero 431.407 sulla blockchain, arrivato ieri, è stata lanciata la nuova versione. In un mondo senza autorità centrali, il valore del nuovo gold sarà dettato dall’ampiezza della community che adotterà il protocollo. Ogni possessore di bitcoin si troverà comunque (ma solo dal 1° novembre) un gold in portafoglio, elemento che ha sostenuto i recenti rialzi. E potrà andare all’incasso, oppure tenerlo scommettendo sulla nuova valuta.