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 2012  luglio 13 Venerdì calendario

Sette, venerdì 13 luglio 2012 G8 Venerdì 20 luglio 2001, Genova, ore 15: ha inizio il G8, temi all’ordine del giorno la povertà in Africa e la tutela dell’ambiente

Sette, venerdì 13 luglio 2012

G8 Venerdì 20 luglio 2001, Genova, ore 15: ha inizio il G8, temi all’ordine del giorno la povertà in Africa e la tutela dell’ambiente. Per evitare il ripetersi degli scontri che hanno funestato la conferenza dell’Organizzazione Mondiale del Commercio di Seattle nel 1999 vengono individuate una zona gialla della città ad accesso limitato e una zona rossa, inaccessibile ai manifestanti.

Membri Paesi membri del G8: Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Italia, Stati Uniti, Canada e Russia (dal 1998).

Salme Gli organizzatori del G8, temendo eventi catastrofici, avevano comprato 200 body bag (sacchi da cadavere) e potevano contare su «un locale refrigerato di almeno 500 metri quadri per la sistemazione delle salme». Si erano pure fatti mandare da Roma fiale di liquido antinervino per un valore di trecento milioni di lire: la sostanza garantisce la sopravvivenza per almeno mezz’ora, il tempo sufficiente per evacuare le zone attaccate.

Mattina Cortei fin dalla mattina. Sfilano per Genova tra gli altri le cosiddette “Tute Bianche”, movimento no-global capeggiato da Luca Casarini che, attrezzato con caschi, protezioni in gommapiuma e scudi di plexiglas è deciso a violare la “zona rossa”, e il Globalise Resistance (intenzionato, almeno in parte, a violare la zona rossa).

Black Bloc I Black Bloc, nuclei di attivisti politici appartenenti a gruppi anarchici e libertari che si uniscono in occasione di azioni di protesta: indossano tute nere, formano gruppi di poche decine, o al massimo, centinaia di persone che si inseriscono a volto coperto nei cortei, si spostano in continuazione sfasciando vetrine di banche e negozi e fronteggiando le forze dell’ordine. Si ispirano ai movimenti degli autonomi tedeschi che negli anni ’80 mettevano in atto tattiche di guerriglia urbana.

Genova/1 Black Bloc presenti a Genova: 1.500.

Genova/2 Tutori dell’ordine presenti a Genova: 19 mila.

Pomeriggio Alcuni carabinieri, inviati ad arginare i Black Bloc al carcere, nel quartiere Marassi, decidono invece di caricare la testa del corteo autorizzato, e la spingono per un centinaio di metri, fino a via Caffa. Un blindato in panne viene dato alle fiamme dai manifestanti, stessa sorte per alcuni cassonetti dell’immondizia.

Placanica Mario Placanica, 20 anni, carabiniere di leva, inviato a dar man forte ai colleghi, a forza di maneggiare lacrimogeni aveva preso a respirare male e a vedere poco, si era quindi rifugiato su uno dei due Land Rover Defender parcheggiati in via Caffa assieme a Filippo Cavataio e Dario Raffone. I tre erano stati poi costretti ad indietreggiare fino a piazza Alimonda e qui erano rimasti incastrati tra un cassonetto e un gruppo di manifestanti armati di pietre, bastoni, una palanchina. Colpito da una sassata e certo spaventato dalla situazione, il Placanica, che aveva già estratto e caricato la pistola, sparò due colpi, la folla si disperse, solo rimase a terra un giovane manifestante con il passamontagna, la testa in una pozza di sangue, il corpo due volte investito dal Defender in fuga.

Giuliani Carlo Giuliani, 23 anni, che la mattina del 20 luglio doveva andare al mare con gli amici, si era invece deciso a partecipare alle proteste contro il G8 unendosi al corteo, con alcuni manifestanti aveva circondato il Defender incastrato e stava per lanciare un estintore quando venne colpito alla testa da uno dei due proiettili sparati dal Placanica e poi travolto dal mezzo.

Sasso Secondo le prime notizie un sasso lanciato dai manifestanti ha ucciso un ragazzo spagnolo.

Bastardo «Bastardo! Lo hai ucciso tu, lo hai ucciso! Bastardo! Tu l’hai ucciso, col tuo sasso, pezzo di merda! Col tuo sasso l’hai ucciso! Prendetelo!» (il vicequestore Adriano Lauro indicando un manifestante, secondo lui responsabile della morte di Giuliani).

Diaz Altre violenze, il giorno dopo: alla scuola Diaz, concessa dal comune al Genoa Social Forum come media center e dormitorio (gli occupanti vengono selvaggiamente picchiati dalla polizia che ha fatto irruzione a mezzanotte), alla caserma Bolzaneto (240, forse 500 persone fermate e arrestate, molte delle quali denunciano violenze fisiche e psicologiche).

Lucrezia Dell’Arti