Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  aprile 06 Lunedì calendario

Il terremoto dell’Aquila

• Morti: 308. Feriti: più di mille. Senzatetto: 66mila. Scala Richter: 5,9.
• Alle ore 3.32 del mattino, un forte terremoto di magnitudo Richter pari a 5.9 ha colpito la città di L’Aquila e i suoi dintorni. La profondità stimata del terremoto è 8 km, caratteristica dei terremoti appenninici. Gli effetti del terremoto sono stati particolarmente distruttivi in prossimità dell’epicentro. [Leggi Giorgio Dell’Arti su Vanity Fair]

• Il sole a L’Aquila sorge alle 6.15.
• Già alle prime luci dell’alba la situazione a L’Aquila si è presentata drammatica. A metà mattinata, in strada, si vedono i cadaveri estratti dalle macerie, coperti da un lenzuolo. Le persone, visibilmente sotto choc, vagano per strada ancora in pigiama.
• Anche l’ospedale è dichiarato inagibile al 90%. Manca l’acqua potabile. Un ospedale da campo è in arrivo dalle Marche. I feriti più gravi sono stati trasferiti in elicottero in Abruzzo, a Rieti e a Roma. Maroni ha annunciato che sono in arrivo all’Aquila 1.500 vigili del fuoco, cento poliziotti e cento carabinieri da varie parti d’Italia.
• Nell’unica sala operatoria dell’ospedale San Salvatore rimasta ancora agibile, in Ginecologia, l’anestesista Luigi Panella, il chirurgo Adelmo Antonucci, l’urologo Luigi Di Clemente, l’ortopedico Stefano Flamini e altri ancora, tra medici e infermieri, si sono guardati in faccia e hanno deciso di restare là sotto. «Mentre eravamo lì le scosse continuavano. Così scappavamo, poi aspettavamo quei due-tre secondi e tornavamo indietro per riprendere le operazioni», così Luigi Panella.
• Alle 8.30 il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi annuncia: «Ho firmato il decreto per lo stato di emergenza nazionale» (mobilitando esercito, aeronautica e carabinieri), ha affidato la gestione a Guido Bertolaso e si è subito recato all’Aquila insieme ai ministri dell’Interno, Roberto Maroni, e delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli. [leggi qui Il Fatto del Giorno di Dell’Arti]
• Le autostrade che portano verso l’area del sisma vengono chiuse. Il traffico sulle strade ordinarie va in tilt. Radio e tv ripetono: «Lasciate passare i soccorritori».
• La rete della telefonia mobile e fissa nelle zone colpite dal terremoto è stata rimessa in funzione. L’80% delle 15 mila utenze di energia elettrica saltate è stata ripristinata già entro le 9. Le linee ferroviarie principali sono tutte operative, mentre sono in atto gli accertamenti sulle linee regionali.
• «In volo ho visto che dovunque c’è un crollo, c’è qualcuno che aiuta. Nessuno sarà lasciato solo» (Silvio Berlusconi).
• A Onna il 50 per cento delle case è crollato. L’altro 50 per cento è danneggiato. Il presidente della provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane, ha dichiarato che qui ci sono venti morti accertati e almeno 40 persone sotto le macerie. «Onna è un paese di anziani. Se non arrivano i figli a dire chi è scomparso, magari nemmeno lo si viene a sapere». [Cds 6/4/2009]
• Sempre a Onna: «Si è sentito uno schianto, ci tremava tutto sotto i piedi e venivano giù le pareti. La terra impazzita e quell’urlo: “Altre bare” (...)». [Gian Antonio Stella, Cds 7/1/2009] [Leggi qui tutto l’articolo di Stella]
• Guido Bertolaso: «Situazione drammatica, la peggiore tragedia di questo inizio millennio».
• Alle 3.32 anche la Casa dello studente, che accoglie vincitori di borsa di studio dell’Università abruzzese, è crollata, è venuta giù. L’ultima firma sul registro delle presenze è quella di Francesco Esposito, alle ore 24. «Di lì a tre ore e mezza quel palazzo di quattro piani si muove, barcolla e si sbriciola diventando la tomba di 11 ragazzi. Francesco Esposito è nell’elenco dei morti (...)». [Andrea Mori, Gio. 10/4/2009] [Leggi qui tutto l’articolo di Mori]
• «“Lo vedi quel buco là sopra. E insomma mi sono detto: se mi butto posso morire, ma se non mi butto muoio di sicuro. E so’ zompato di sotto”. Era nel suo letto Alessandro, con la valigia a portata di mano come tutti qui nella casa dello studente di via XX Settembre. Il terremoto lo ha buttato per terra. Lui ha fatto in tempo a rialzarsi e correre alla porta della sua stanza, la 109. Bloccata. Allora è andato alla finestra. Bloccata anche quella. Poi ha visto una strana luce dietro l’armadio di formica verde. Il buco, un grande buco aperto dal pavimento fino al soffitto: è da lì che si è buttato. Solo il primo piano, d’accordo. Ma con il fumo intorno, un mezzo cratere sotto di lui e gli allarmi che urlavano in tutta la città. Non ha perso tempo Alessandro, studente fuori sede di Lanciano. È rientrato nell’inferno dal quale era appena zompato fuori ed ha incominciato a scavare con le mani. “Da sotto le macerie sentivamo le urla” racconta adesso tremando anche se ha addosso il pigiama di flanella, il cappello nero di lana con il pon pon e la coperta marrone della Protezione civile. (...)». [Lorenzo Salvia, Cds 7/4/2009] [Leggi qui tutto l’articolo di Lorenzo Salvia sul Cds]
• Scrive il Corriere: «A Fossa ci sono 4 morti: un bambino russo di 3 anni e tre anziani. A Paganica è deceduta la badessa del convento di Santa Chiara ed è in allestimento un campo per 2 mila persone. A Villa S. Angelo si registrano otto vittime e nove dispersi. Diversi edifici lesionati anche a Sulmona e a Castel di Sangro, dove però non risultano feriti. Inagibile il tribunale di Avezzano. Secondo la Protezione civile, oltre a L’Aquila, i Comuni più colpiti dal sisma sono: San Demetrio, Pizzoli, Rocca di Mezzo, Paganica, Fossa, Villa Sant’Angelo (90% degli edifici crollati), San Gregorio, Poggio Picenza, Onna, San Pio, Barrile, Ocre, Rovere, Rocca di Cambio, Pianola, Poggio di Roio, Tempera, Camarda». [Cds 6/4/2009]
• «Ci sono degli sciacalli in giro: pochi minuti dopo la scossa erano già in circolazione», attacca nel pomeriggio il presidente della Provincia, Stefania Pezzopane. Poche ore dopo il capo della Polizia, Antonio Manganelli, annuncia i primi arresti: «Ho visto arrivare nella tendopoli adibita a questura degli arrestati sorpresi mentre rubavano nelle case abbandonate. È una triste consuetudine».
• Per gli sfollati, scrive il Corriere, sono state allestite 13 aree attrezzate e ci sono a disposizione 15.000 posti negli hotel sulla costa abruzzese e 5.000 posti nelle tendopoli. Ripari di fortuna sono stati realizzati grazie anche alle carrozze con cuccette messe a disposizione da Trenitalia. Sono stati distribuiti 25.000 pasti caldi.
• In tv vengono stravolti tutti i palinsesti: in rispetto delle vittime del terremoto, Sky e Fiorello hanno annullato le serate dal vivo del Fiorello show. Su Raiuno è andato in onda uno speciale di Porta a Porta, in collaborazione con il Tg1, condotto da Bruno Vespa. Canale 5 non ha mandato in onda il Grande Fratello (spostato a giovedì) ma una lunga diretta di Tg5-Matrix con Cesara Buonamici e Alessio Vinci (il Gf non aveva saltato la diretta né per la guerra in Iraq né per la morte di Eluana Englaro, fatto che portò alle dimissioni Enrico Mentana). Su La7, puntata speciale di Otto e mezzo.
• Dalle 3.32 di questa mattina «si sono registrate circa 200 repliche, la maggior parte di piccola magnitudo» (Franco Barberi, presidente onorario della Commissione nazionale grandi rischi).
• Alle 23.57, il dipartimento della Protezione civile ha reso noto che si è registrata un’altra scossa di magnitudo 3,8 della scala Richter con epicentro nei comuni dell’Aquila, Pizzoli, Barreto e Scoppitto.
• Un ferito a Palena, in provincia di Chieti, dove un uomo si è lanciato per la paura dal terzo piano.
• Guido Bertolaso ha dichiarato che è impossibile prevedere il terremoto, ma già infuriano le polemiche per la messa in guardia della scorsa settimana su un’imminente scossa del ricercatore Giuliani: «C’è la faccenda di questo Giampaolo Giuliani, fisico del Laboratorio del Gran Sasso, che ha previsto il terremoto dell’Aquila e nessuno gli ha dato retta». [leggi qui Il Fatto del Giorno di Dell’Arti]
• Enzo Boschi, il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha detto alla Stampa: «In Giappone, dove le norme antisismiche sono severe, nessun ospedale sarebbe stato evacuato e probabilmente non ci sarebbero vittime». Franco Barberi ha pronunciato queste parole: «Un terremoto così in California non avrebbe provocato nemmeno un morto». [leggi qui Il Fatto del Giorno di Dell’Arti]