Capital, maggio 2008, 20 maggio 2008
Leandro Rizzuto, 70 anni, italoamericano, ha fatto i soldi vendendo bigodini, fatturato 2007 di 2,3 miliardi di dollari con un utile dopo le tasse del 10 per cento
Leandro Rizzuto, 70 anni, italoamericano, ha fatto i soldi vendendo bigodini, fatturato 2007 di 2,3 miliardi di dollari con un utile dopo le tasse del 10 per cento. Il padre Nicola (in America detto Julian), parrucchiere di Giuliana (30 chilometri da Corleone), poi emigrato a New York, aveva aperto un laboratorio in uno scantinato di Brooklin, qui pretendeva che certi rololi di cartone forniti di elastici rendessero ricci i capelli delle donne. Impose al figlio di vendere la macchina per capitalizzare la Continental Hair Products inc., oggi Conair Corporation, fondata in società con la moglie Josephine (partita da Castelvetrano a 15 anni, parrucchiera sulla Quinta strada e vera business-woman della famiglia) e il loro figlio Leandro. Prima di morire, nel 1961, Nicola-Julian inventò anche l’asciugacapelli a pistola, soppiantando il vecchio arnese degli anni Venti che scaldava troppo e asciugava poco perché il flusso di aria calda era troppo debole. Nel 1972 la Conair fattura 12 milioni di dollari, ma la sua clientela è formata dai soli parrucchieri. Siccome vuole conquistare il mercato dei consumatori, Leandro va a quotare l’azienda sul mercato over-the counter di Wall Street. L’over-the counter è una specie di secondario, il prezzo di ogni azione viene fissato a 8 dollari e 75. Il titolo va a ruba. Nel 1984 Conair, che intanto ha cominciato a far produzione in Cina e ha acquistato aziende che fabbricano apparecchiature elettriche da viaggio e attrezzi da ginnastica per la casa, viene proclamata società dell’anno dato che le azioni hanno guadagnato in 12 mesi l’80 per cento. Vita attuale di Leandro: ranch di mille ettari nel Wisconsin, resort a cinque stelle nei Caraibi, ecc.. uscito da Wall Street ricompandosi le azioni della società, in modo da avere le mani libere. Tutta la produzione è affidata a fabbriche cinesi, da 600 ispettori locali. I 30 manager che guidano la società sono sempre gli stessi da trent’anni. Scritto e riscritto da me Leandro Rizzuto, italoamericano, vive in un ranch del Wisconsin di mille ettari oppure in un resort a cinque stelle dei Caraibi, lussi da miliardario ecc. Ha fatto i soldi vendendo bigodini. Il padre, che si chiamava Nicola e veniva da Giuliana, paese a 30 chilometri da Corleone, arrivato a New York prese il nome di Julian e sposò una Josephine che era sbarcata a 15 anni da Castelvetrano e aveva un negozio di parrucchiere sulla Quinta. Guardando il lavoro della moglie, gli venne l’idea che rotolini di cartone o di plastica, forniti di elastico, avrebbero fatto ricci i capelli delle donne. Si eccita, apre un laboratorio in uno scantinato di Brooklin, costringe il figlio a vendere la macchina per mettere insieme il capitale, fonda quindi la Continental Hair Product, oggi Conair Corporation. Nel 1961 inventa il phon a pistola, e manda in soffitta il vecchio apparecchio degli anni Venti che, per problemi di flusso scarso, scaldava troppo e asciugava poco. Nel 1972 la Conair fattura 12 milioni di dollari. Il problema è che si vende solo ai parrucchieri, mentre il vero business consiste nel piazzare il prodotto tra i consumatori. Nicola-Julian intanto è morto, Leandro quota l’azienda all’over-the counter - una specie di mercato secondario - e raccoglie 8 dollari e 75 per azione. Il titolo va a ruba. Poi compra fabbriche di componenti elettriche da viaggio, fabbriche di attrezzi da ginnastica da fare in casa, sposta la produzione in Cina fin dal 1984 e la fa controllare da 600 ispettori, i manager sono sempre quelli da trent’anni, si ricompra le azioni con un’Opa perché non vuole farsi limitare da Wall Street, adesso vuole portare la percentuale delle esportazioni dal 30 al 50%, ecc.